"Eli Roth è la dimostrazione, che anche un grande regista come David Linch, può prendere un abbaglio"
cit. di uno che non ha tutti i torti.
Ed ecco finalmente The Green Inferno, l'ultima fatica di Eli Roth è uscita finalmente in sala, ed è il putiferio!
Gente che si aspettava una boiata (tipo io), altri che si aspettavano un capolavoro, ma alla fine The Green Inferno non è nient'altro che un buon splatter. Anzi vi dirò di più, secondo me è il miglior film di Eli Roth. Cosa invece che ho trovato esagerata, averlo vietato ai minori di anni 18. Cioè, ad ora di cena ci propinano C.S.I. e poi vogliono togliere al pubblico più appetibile un gioiellino così?! Mah!
Comunque parliamo della trama, che nella prima parte (la più noiosa, ma è anche ovvio), facciamo conoscenza di questo gruppo di attivisti e della protagonista, tirata nel gruppo solo perché figlia di un senatore americano (o qualcosa di simile), insomma la usano per riuscire nella missione di salvare la foresta amazzonica (anche se....). La seconda parte invece è la più bella e "gustosa" del film, dove questi attivisti vengono catturati da questo popolo di indigeni cannibali, perché scambiati per gli operai che stanno distruggendo la foresta.
Insomma è il caso di dire, dalla padella alla brace! (nel vero senso della parola)
Qui il film finalmente decolla e diverte, arrivando ad un discutibilissimo finale che lascia un po così.
Finisco col dire che The Green Inferno è un buon cannibal movie, sicuramente lontano dal più noto e "disgustoso" Cannibal Holocaust, ma non per questo meno godibile. E poi non è stato ucciso nessun animale, quindi tutti contenti.
Nessun commento:
Posta un commento